01/01/1  |  
 
Animatori Oratorio  |  
Diario di Viaggio
Dopo l’accoglienza nel villaggio, bambini e animatori hanno iniziato il loro secondo giorno di oratorio con attività mirate a sviluppare il senso di APPARTENENZA.
Non basta essere accolti in una comunità, per farne davvero parte bisogna appartenere ad essa, avere una propria identità e saperla mettere in relazione con le altre del villaggio. Si appartiene alla propria famiglia, alla propria casa, ma anche al mondo e per questo bisogna sforzarsi di imparare a conoscere i propri talenti per metterli al servizio degli altri. Appartenere significa riconoscere se stessi come parte di un gruppo, frequentare luoghi comuni come la scuola, la chiesa, l’oratorio sapendo di partecipare ad “grande” progetto.
Il laboratorio ha visto i bambini impegnati nella realizzazione di una trottola come simbolo dell’uomo che puo’ “girare” da solo , ma insieme alle altre trottole sa dare vita ad una danza equilibrata , meravigliosa, affascinante e colorata.
Il momento della preghiera ha dato spazio proprio al senso di appartenenza . Per appartenere non bisogna essere come gli altri o dimostrarsi superiori. Dio non ama i superbi o coloro che si credono sapienti, ma ama i piccoli, quelli che si sentono esclusi, quelli che non sentono di appartenere.
Ecco che nella visione di Thoro, seconda puntata del teatro, proprio Babù piccolo pasticcione viene scelto per la missione dallo sciamano: ritrovare la pietra sacra.
Fantastici i bambini, attenti alla storia e catturati dai personaggi.
Fantastici i bambini coinvolti dal nostro parroco don Paolo che nel villaggio Zawadi si presenta come il saggio che conosce la parola di Dio e perfino il K- Swahili, lingua africana tanto strana e affascinante che ha catturato i bimbi… perfino il segno di croce hanno imparato in quella sconosciuta lingua. Twiga, ndovu, simba, Kifaru… anche i nomi di alcuni animali. La lingua è segno di appartenenza e il villaggio si sforza di conoscerla.
La nazionalità è segno di appartenenza. Animatori e bambini si sono impegnati nella preparazione di bandierine per tifare la squadra del cuore…
Ahimè! L’entusiasmo spento dalla esclusione dai mondiali. Per fortuna le focacce buonissime delle mamme hanno aiutato tutti a tornare a sorridere e dopo i mitici bans, tutti sono tornati a casa.
Zawadi… esperienza fantastica. A domani!